venerdì 23 marzo 2012

ANSA- NAPOLI, 22 MAR -

Vincenzo Schiavo
Presidente Confesercenti
provinciale Napoli e Regionale
Campania

I provvedimenti del Governo e gli aumenti delle imposte a livello locale "uccidono" le imprese. E' il grido di allarme lanciato da Confesercenti Napoli in contemporanea con tutte le organizzazioni provinciali di categoria presenti sul territorio nazionale. "Le imprese - ha detto il presidente Confesercenti provinciale Vincenzo Schiavo - dicono basta e chiedono che sia dato loro conto di come vengono spese le ulteriori tasse che ci chiedono e che contribuiscono a peggiorare la situazione delle piccole e medie imprese". Secondo i dati forniti, nel 2010, nella provincia di Napoli, sono fallite 687 imprese iscritte alla Camera di Commercio   partenopea, con un incremento di fallimenti del 149 per cento nel solo terzo trimestre dell'anno. "Continuando così  -ha affermato Vincenzo Schiavo il prossimo anno questa percentuale potrebbe arrivare al 300 per cento". Fallimenti e chiusure di piccole e medie imprese da cui deriva la perdita di circa 6mila posti di lavoro, con una crescita della disoccupazione del 18 per cento di cui il 45 per cento giovanile. A livello nazionale invece, negli ultimi quattro anni, hanno chiuso 150mila aziende con la perdita di 450mila posti di lavoro. A "peggiorare" la situazione economica delle imprese, causata anche dalla riduzione dei consumi, l'aumento dell'Iva, l'incremento della tassa sui rifiuti, l'introduzione dell'Imu e della tassa di soggiorno. Tasse che, secondo i calcoli di Confesercenti, produrranno un prelievo annuo a carico del piccolo imprenditore commerciale tra i 3.500 e i 5mila euro. E proprio in merito alla tassa di soggiorno, Schiavo punta il dito contro i Comuni accusandoli "di non aver ridotto i propri sprechi pur di evitare l'introduzione di un'ulteriore tassa che graverà sul già difficile momento delle imprese turistiche". "Le piccole e medie imprese - ha concluso Schiavo - meritano risposte perché forse chi governa ha dimenticato che produciamo il 46 per cento del Pil nazionale, il 54 per cento dell'occupazione e negli ultimi dieci anni abbiamo prodotto un milione di posti di lavoro". Le richieste avanzate dalla categoria sono "equità, attenzione, semplificazioni con cui garantire una vita sicura alle aziende e ai lavoratori". (ANSA).

giovedì 22 marzo 2012




CHIUDONO
LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
CHIUDE L’ITALIA



CONFERENZA STAMPA
 
22 MARZO 2012
Crollo dei consumi
Nel 2011 le famiglie italiane hanno cominciato a sperimentare gli effetti negativi delle grosse
difficoltà della nostra economia. Passato poco più di un anno da una pesante recessione, che
aveva già colpito profondamente i bilanci delle famiglie, un’altra fase difficile si sta profilando. Le famiglie italiane, il cui reddito disponibile si è complessivamente già ridotto, in termini reali, di oltre 5 punti percentuali in un triennio, si trovano ora pericolosamente esposte alle turbolenze in atto.
Gli interventi di politica fi scale hanno rappresentato poi, come noto,  un altro fattore che ha influito negativamente sul reddito disponibile delle famiglie italiane già nel 2011 e avranno come epicentro proprio il triennio 2012-2014. Le misure introdotte nelle varie manovre presentate nel corso dell’anno hanno difatti interessato in buona parte, direttamente o indirettamente, anche i consumatori. E le misure addizionali presentate a fine anno implicano ulteriori correzioni del reddito delle famiglie, conseguenti agli interventi sulle entrate (ad esempio l’aumento delle addizionali e l’introduzione dell’Imu, o l’incremento delle accise) e a misure sulle spese (trattamenti pensionistici, ecc.).
Sulle prospettive del reddito delle famiglie, e di conseguenza della spesa per consumi, nel
biennio di previsione pesano naturalmente anche gli andamenti del mercato del lavoro. Dato lo scenario di recessione, è inevitabile prevedere un’ulteriore incremento della disoccupazione.
A seguito dell’operare di tutti questi fattori negativi, i consumi hanno cominciato a ridursi già negli ultimi mesi del 2011; per l’anno in corso si prevede una riduzione di circa l’1,4%, che proseguirà anche il prossimo anno, con almeno un -0,5%.

E conseguente crollo delle vendite del commercio al dettaglio, soprattutto per i piccoli esercizi

La situazione di stasi o crisi dei consumi delle famiglie non poteva non avere un impatto sul commercio al dettaglio, ovviamente, ed in particolare sulle imprese distributive di minori dimensioni.
In realtà, queste ultime sono almeno 4 anni che registrano andamenti negativi del proprio fatturato (-6% tra 2008 e 2011); lo scenario diventa poi fosco se calcoliamo la dinamica delle vendite al netto dell’inflazione dei beni: infatti, in termini reali la perdita ammonta al 14%.  

Esercizi operanti su piccole superfici
Vendite del commercio al dettaglio
2008-2011. Variazioni %


A prezzi correnti
Al netto dell’inflazione dei beni di consumo
2008
-1,5
-5,1
2009
-2,7
-2,7
2010
-0,4
-1,7
2011
-1,4
-4,5
Totale
-6,0
-14,0

Fonte: elaborazioni Confesercenti su dati Istat


E forte diminuzione delle imprese

La situazione di crisi che, tra alti e bassi, perdura dal 2007, con conseguenti rallentamenti della produzione, dei consumi, problematiche di bilancio ha avuto effetti anche sul sistema imprenditoriale, sulle pmi, in particolare, e su quelle dei servizi in misura rilevante: negli ultimi quattro anni si registrano oltre 150.000 imprese in meno (saldo tra iscritte e cessate) nei settori commercio e turismo, di cui circa 72.000 nel commercio al dettaglio. Il saldo negativo dei posti di lavoro perduti è di circa 450.000.






lunedì 19 marzo 2012



2012-03-16 16:51
RIFIUTI: CONFESERCENTI NAPOLI, NO A NUOVO AUMENTO TARSU NAPOLI
(ANSA) - NAPOLI, 16 MAR - "Appare come una ulteriore beffa il ventilato aumento alla tassa rifiuti che la Provincia intende addebitare ai cittadini e agli imprenditori del nostro territorio". E' quanto afferma il presidente della Confesercenti di Napoli, Vincenzo Schiavo, in relazione alle ipotesi di nuovi aumenti della tarsu. "E' veramente intollerabile che al danno subito in primo luogo dai cittadini debbano essere gli stessi a pagarne i costi, da ogni punto di vista: ambientale, della salute, dell'immagine ed anche quello economico". "Inoltre" - prosegue Schiavo - la notizia giunge in presenza di una grave e lunga crisi economica, che sta piegando le imprese, il turismo ed i cittadini/consumatori, scaricando ancora su di esse e sui cittadini che sono in regola anche il costo di una larga evasione al tributo, mai affrontata seriamente e con energia, nonostante i tanti strumenti ormai a disposizione degli enti preposti e obbligati a tali controlli". Evidenzia Schiavo: "Questa sciagurata notizia sia per tutti gli enti e le istituzioni coinvolti - Comuni, Provincia, Regione, governo e Parlamento - lo stimolo finale al varo definitivo e concretamente visibile di un ciclo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti degno di tale nome, che incentivi ed organizzi una vera raccolta differenziata e che metta in moto tutto quanto occorre per una definitiva soluzione ad una situazione i cui costi non debbano gravare soltanto sui soliti noti. Occorre anche mettere fine a veti incrociati che passano sulla testa dei cittadini e che creano danni, rischi ed incertezze di ogni tipo, come sta ad esempio accadendo in queste ore nella aule parlamentari". "La Confesercenti di Napoli ritiene doveroso non attivare questo ulteriore balzello - sostiene Schiavo - che graverebbe dolorosamente e beffardamente sulle imprese commerciali e turistiche della città e della sua provincia, già duramente compromesse e vessate da imposte e tributi che, nella nostra Regione, raggiunge l'enorme percentuale del 68%".(ANSA).

venerdì 16 marzo 2012

Presidenza Confesercenti

Oggi a Roma presidenza Confesercenti  "il Governo ci impone di mettere a rischio il futuro delle nostre imprese":
Aumento delle aliquote per i prossimi 3 anni 2,7 miliardi di euro a carico delle imprese...

giovedì 15 marzo 2012



SCHIAVO (CONFESERCENTI): “BENE INIZIATIVA UNICREDIT PER IMPRESE, ORA SI MUOVANO ANCHE GLI ALTRI GRUPPI BANCARI. DA GOVERNO ATTESE MISURE STRUTTURALI PER IL RILANCIO”
"Un plauso all'iniziativa Unicredit finalizzata a sostenere la crescita delle imprese e incentivarne l’internazionalizzazione. Confidiamo, ora, che altri gruppi bancari seguano l’esempio, mettendo in campo iniziative analoghe”. Così Vincenzo Schiavo, presidente dei Giovani di Confesercenti (Cngi), commenta la presentazione del progetto "Unicredit per l'Italia" che prevede un piano da 40 miliardi in crediti alle imprese, a cui si vanno ad aggiungere altri 35 miliardi destinati alle famiglie.
Proprio con Unicredit, nelle scorse settimane, il Cosvig (Consorzio per lo Sviluppo delle Garanzie), presieduto dalla stesso Schiavo, e il Cngi hanno siglato accordi per sostenere le piccole e medie imprese.
“Si tratta di un’apertura importante nei confronti delle imprese, doverosa dopo i nuovi prestiti a lungo periodo messi in campo dalla Bce. Fondamentale, adesso, il contributo del governo. L’esecutivo Monti, dopo gli interventi ispirati al principio del rigore, punti allo sviluppo e alla crescita elaborando una strategia unitaria e valorizzando l’imprenditoria giovanile. La sinergia di interessi tra società civile, imprese e politica, infatti, rappresenta l'unica strada per creare lavoro e sostenibilità”.
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Gennaro Mancini